10 cose che un polentons deve sapere prima di andare in terronia

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Dato che i polentons se la sono presa per il mio ironizzare sulle loro abitudini ci tengo a precisare che c’è un decalogo anche per loro. E adesso tutti a dire “Ah ma chi cazzo ci va al sud, fa schifo, mi derubano, c’è la spazzatura a terra e la gente è cattiva e mi picchia”. Polentons non vi sto dicendo andate, vi sto solo dicendo se dovesse capitare che per puro caso vi troviate al sud, per lavoro, perchè vi minacciano o perchè per un attimo vi viene voglia di visitarlo io vi dò dei consigli.

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1) Se non urlate nessuno vi caga. Purtroppo il nostro tono ti voce è di 50 decibel fissi, siamo proprio programmati geneticamente all’urlo, quindi o iniziate ad urlare o adottate la tecnica che usiamo a casa mia con gli amici nordici: devono dire ué ué per attirare l’attenzione così passiamo la parola.

2) Se guidate vige la legge del più forte. Che significa? Sei fermo allo stop? Devi guardare il semaforo dei pedoni (o quello opposto) per vedere quando diventa arancione e iniziare a scaldare il motore manco foste in formula 1 per evitare di essere spinti in avanti dalla forza dei clacson che partiranno allo scoccare del verde! Idem nelle rotonde, ci si butta e si suona per dire sono entrato! 

3) Non spaventatevi per i clacson. Ne abusiamo. E’ una specie di codice morse….un bip corto = ci sono io stai attento, 2 bip corti = ho incrociato un conoscente, 1 bip lungo = che cazzo fai?!, 1 bip lungo e tanti corti = ho incontrato un caro amico per strada.

4) Trattate sul prezzo. Se non trattate vi siete fatti fregare. Ovviamente non ovunque, cioè non alla Bennetton e alla Pam, ma al mercato, o nei negozietti. Al mercato se una cosa costa 20 euro in realtà ne costa 5. La frase da dire è “Ma non scherziamo! 20 euro per quella cosa? Non ne vale neanche 5!” a quel punto inizia la trattativa.

5) Se vi invitano a pranzo non mangiate per i cinque giorni precedenti. Non sto scherzando, non siete abituati e rischiereste di visitare l’ospedale più vicino e non ve lo consiglio! Io, al pranzo di Natale, prendo delle pillole mobilizzatrici dello stomaco per non morirne. E non vi azzardate a dire “Non ne voglio più” non esiste, il vostro stomaco sarà messo a durissima prova!

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6) Vi servirà un piccolo vocabolario basico…. ceneriera = posacenere (ci ho messo anni a scoprire che non era italiano) , ruoto = teglia rotonda (la differenziamo da quella quadrata tipica della pizza di patate…ops…gateau di patate), motore = scooter (quindi vai col motore non significa che dobbiate staccarlo dalla macchina e mettervelo sottobraccio), caccia la carne = tirala fuori dal frigo (non andate a comprare un fucile).

7) Se dovete fare un servizio prendetevi la mattinata libera. Non pensate di andare dal parrucchiere o dall’estetista ad un orario prefissato e non pensate di farvi i capelli in meno di 5 ore, eh no… no perchè arrivano le vecchiette che devono solo lavarsi i capelli e quelle vi passano avanti, poi c’è la pausa caffè (però ve lo offrono!), poi arriva la figlia del parrucchiere….quindi no stress e sappiate che passerete la giornata lì!

8) Il citofono è un optional. Si li abbiamo i citofoni ma non li usiamo….è molto più comodo urlare il nome sotto casa che suonare (ah nessuno dirà mai suonare ma bussare!) si passa sotto casa e si urla, quindi se sentite urlare il vostro nome non ci sono gli spiriti tranquilli, affacciatevi al balcone!

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9) Non fidatevi degli autobus. Gli orari, se ci sono scritti, non sono rispettati, ma la cosa assurda è che cambiano strada senza avvertire. Una volta un autobus mi ha portata da un’altra parte e quando ho chiesto all’autista mi ha risposto candidamente “Lì ci sono i lavori” come se fosse normale mentre io avevo una valigia pesante quanto un morto da portare a casa!

10) Arrivate in ritardo agli appuntamenti. Tanto non arriveremo mai puntuali, ci dispiace! La risposta è sempre la stessa…dopo 5 minuti di ritardo “Sono praticamente pronta, sto scendendo!”, dopo 10 minuti “Sono quasi arrivata!” (in realtà si è nelle scale), dopo 20 minuti “Sono già lì, guarda, attacca che mi stai quasi vedendo.” Siamo molto dispiaciuti ma non ce la possiamo fare.

Quindi che dirvi amicici nordici….se riuscite a sopportare tutto ciò (ma ne dubito!) …benvenuti al sud!!!

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Una risposta »

  1. Ahahahah!
    Ma polentons è il plurale di polentone? Hhihi!
    Unica cosa sulla quale ho sottolineare è il punto 4, “Trattate sul prezzo”: da generazioni di mangiatori di polenta so bene che anche qui in longobardia usiamo trattare dibbrutto! Ho visto mia nonna farsi mollare vestiti di marca alla metà della metà della metà della metà…! Devo ancora affinare il metodo, in preparazione al mio viaggio verso sud!
    E poi ricordo un appuntamento a Milano con una mia amica terruncella… l’ho aspettata 2 ore, da quel momento le dò sempre un orario in anticipo di almeno 2 ore emmezza! (ops.. forse questo era un segreto…).

    Ciao!!

  2. Ma il fatto che io rientri nella categoria dei polentoni e veda nei miei comportamenti delle cose elencate qui… deve farmi preoccupare!? 😀
    1) Ce l’ho, non so quante volte le persone mi rimbeccano perche’ parlo troppo forte.
    2) Acc, mi manca!
    3) Ce l’ho!
    4) Mi manca, mi fido troppo.
    5) Ce l’ho! Sara’ che ho una parte pescarese grazie a mia nonna, ma posso garantire che sono croce e delizia di qualunque cuoca. (cioe’, si vede pure dove la metto tutta la roba che ingurgito poi… ma vabe’…)
    6) Li sapevo tutti tranne il ruoto! Adesso me lo segno e la prossima volta che ci troviamo con i miei ex compagni di universita’ salentini faccio il figurone! 😀
    7) Mmmmh, ok niente, sono un capellone che l’ultimo barbiere l’ha visto nel 2010 o 2011. Non mi tocca. Pero’ ho testimonianze che mi confermano questa versione 😀
    8) Mi mancava. Potrei iniziare a farlo. Ma qua al nord son tutti suscettibili. Se ti metti ad urlare se la prendono (e torno al punto uno)
    9) Bello! All’avventura in pratica! Ahahah 😀 Dove abito io manco ci sono gli autobus. Al massimo le corriere due o tre volte al giorno.
    10) Ce l’ho! L’ultima volta che ho avuto un appuntamento mi hanno volontariamente comunicato un orario di mezz’ora in anticipo rispetto a quello reale.

  3. Si vabbe ma non si urla solo al Sud, ma ovunque ci sia qualcuno troppo pigro per muoversi e che allora preferisce le comunicazioni a distanza. Si mangia da schiattare a Natale, a Pasqua, ai matrimoni si essagera, ma non sempre. I pullman a Napoli passano: 151, R2, 181, R7, R6, C1, C2, C6… quanti ne vuoi. Scusa se sono particolarmente insopportabile, ma non sopporto gli stereotipi.

    • Sono d’accordissimo, la Campania non fotografa tutto il sud come Milano non è tutto il Nord.Stereotipi “a manetta” come si dice dalle mie parti.
      Vivo in Umbria e qui gridano tutti talmente tanto che sembro io la polentona.
      Il gridare e fare casino è italiano, sono capitata moltissime volte in aereo con dei Veneti che facevano un casino assurdo, o l’ultima volta che sono andata in Emilia, ad un compleanno al tavolo vicino al mio c’era il delirio che non riuscivamo a parlare unoaccanto all’altro.
      Non è che al Nord non usano i loro termini dialettali per parlare tipo “razdora” per dire casalinga, o “cocomera” per dire anguria e sono pure convinti che sia italiano “cocomera”.
      E cmq se un polentone va al Sud, mica scappa, ma ci rimane perchè si sta “di lusso”!!!Altro che Nebbia e tristezza infinita (altro stereotipo, ma mi adeguo al post…
      Da me la guida è tranquilla, l’immondizia non c’è in strada, e ripeto fortuna che la Campania non è tutto il Sud…

      • ma non è che quando cosmopolitan scrive che alle donne piace fare sesso in macchina ricevono una caterva di lettere dicendo “ma non a tutte! A me no! e neanche alle mie amiche!” ….

      • Le mie amate cocomere! Comunque nel modenese / bolognese si dice rezdora, con la “e”. La versione con la “a” sospetto sia ferrarese. E per il casino alle feste, beh: il clima è poco ospitale, dobbiamo tiraci su il morale in qualche modo….

      • No
        fammi capire
        cioè tu stai dicendo che cocomera NON è italiano??
        ma scherzi???

        io ho trovato buffissimo scoprire che al sud venisse chiamato “melone d’acqua”… molto anglosassone da parte loro 🙂

        (ok, lo sapevo… ma giuro è stata una scoperta traumatica. come scoprire che non era italiano “rusco”)

        e comunque la resdora non è la casalinga, ma è una sfumatura più calda, della donna che assomiglia per forza alla Gradisca e sta in cucina e basta 🙂

      • ragazzi consideriamo però il concetto di “iperbole” ovvero si calca la mano su dei fatti per fare dell’ironia… Non sta scrivendo un trattato sta prendendo per il culo quindi se vi ha fatto sorridere o ridere un po’ di tolleranza 😉

  4. Molte cose che scrivi non sono più vere dagli anni ’70, ma sono solo stereotipi, perché tu ormai sei una che pensa di essere del sud ma che vive al nord, cioè una nuova categoria che dovresti trattare, ma che dovresti far scrivere ad uno che è ritornato al sud da almeno 10 anni.

  5. Il clacson in effetti è una usanza locale. A luoghi piace, vedi Milano; altrove invece no, vedi Modena. Per le mangiate: purtroppo in questo siamo terroni anche qui al nord. I nostri pranzi delle feste sono distruttivi….

  6. Apprezzo l’ironia, immagino sia stato creato con l’intento di catturare un sorriso. Da “polentone” trasferitosi al sud (dopo 30anni), ti posso assicurare che inizialmente l’impatto è stato traumatico… Adesso, comprese alcune meccaniche imprescindibili, trovo questa grande città del sud un vero e proprio gioiello.

  7. Completamente d’accordo su tutto, soprattutto sugli autobus XD da me in Puglia sono assurdi!
    Però onestamente “cacciare la carne” non l’ho mai sentito giù ma l’ho sentito per la prima volta a Modena da un emiliano doc!!! Devo dubitare che fosse emiliano…oppure c’è davvero un “terrone” in ognuno di noi 🙂

  8. Ahhahhaaa, mi hai fatto venire in mente di quella volta che ero dentro ad un piccolo supermercato dalle parti di Porto Cesareo (Salento) e ad un certo punto vedo il titolare che urla al garzone “Chiudi chiudi che passa il morto” (e io avevo capito “Chiudi chiudi che passa Marco” e mi ero già fatta il film che io ero in ostaggio a un gruppo di malavitosi..)
    E insomma tirano giù le saracinesche e io me ne resto lì, con la borsa della spesa che voglio uscire ma non mi lasciano e non capisco cosa stia succedendo..
    (da noi questa cosa non si usa)

  9. la 2 anche in toscana (e specialmente i fiorentini) fanno uguale. A pisa siamo più tolleranti ma in compenso hai i motorini che sbucano da dovunque (e no non sto esagerando).
    per la 6 “motore” per indicare il motorino (o anche la moto e io da motociclista non sopporto essere mescolato agli scooteristi) lo fanno anche qui ad empoli.
    C’è un motivo per cui la Toscana si considera giustamente al centro 😉
    per il resto ciao e buona giornata 😉

  10. SE NON TI PIACE IL SUD TORNATENE A CASA TUA !!!!!

    Deh hi hi ho!

    Da napoletano posso confermare tutti i punti ma di persona non pratico il 1) 3) 4) 8).

    Sugli autobus ti do talmente tanta ragione che hai anche omesso di dire che quella morte di papa che passa é talmente tanto pieno che spesso non riesce a chiudere nemmeno le porte tanto da ricordare le scene in cui vedi i treni in India con la gente sul tetto.
    Perché tra l’altro il napoletano oltre a stancarsi nel fare 100 metri a piedi, si rifiuta pure di aspettare il bus successivo e cerca di infilarcisi contro ogni legge fisica come se il bus fosse qualcosa di elastico che si allarga man mano che lo riempi. Il ragionamento tipico dell’ utente napoletano? “Come ci sono entrati quelli davanti ci devo entrare pure io, perché loro si e io no?” come se le leggi della fisica potessero piegarsi alle questioni di principio.
    Io sono talmente insofferente a dover aspettare l’autobus e a viaggiare con i gomiti della gente in bocca che uso la metro o la macchina o addirittura copro distanze inumane a piedi (dalla zona collinare al centro direzionale ad esempio).

  11. divertentissimo il post, io sono a metà tra nord e sud venendo dal Lazio. Un solo appunto ad alcune delle risposte al post…cocomero (non cocomere) è italiano. Anguria è un termine dialettale che negli ultimi anni si è diffuso, prima o poi verrà anche sdoganato e considerato italiano…ma non lo è 🙂

    • Il nome cocomero, usato nell’Italia centrale e meridionale, deriva dal latino cucumis (cetriolo). Nel Meridione è peraltro diffuso anche il termine melone d’acqua[1]. Il nome anguria, usato nel Settentrione, deriva invece dal greco tardo angurion (cetriolo), propagatosi attraverso la dominazione bizantina a partire dall’Esarcato di Ravenna.[2]

  12. Io vorrei consigliare a tutti (polentoni e terroni) di leggere questi decaloghi e farsi due risate sulle differenze tra Nord e Sud, avendo molte amiche siciliane passiamo delle ore a ridere delle nostre differenze…loro mi dicono che sono troppo fredda, precisa e acida in quanto polentona (mica me la prendo) e io dico a loro che mangiano troppo, gridano e sono sempre in ritardo.
    Questi sono stereotipi? Non so…
    Grazie a questo confronto scherzoso finisce che io ho imparato a lasciarmi andare di piú e spero di aver insegnato qualcosa a loro, ma spesso finisce solo che ci rotoliamo dalle risate (cosa che ho fatto anche leggendo questo post).
    Una polentona che apprezza l’ironia.

  13. Solo una cosa c’è da sfatare: non è vero che la polenta si mangia solo al nord! Io sono marchigiano e si fanno un sacco di sagre della polenta, anche a casa la mangiamo spesso! Ma il centro non lo considera mai nessuno…

  14. Anche qui nel Lazio si mangia la polenta, un po’ diversa rispetto al Nord…è con le spuntature di maiale e/o salsicce, tutto ricoperto da relativo sugo e pecorino…una bontà…

  15. Allora, intanto non capisco con che tipo di persone ignoranti hai avuto a che fare, che ritengono di trovarsi al centro d’italia, ma qui (sono emiliana con origini del sud) sappiamo bene dove siamo collocati geograficamente parlando. Che poi uno sia ignorante è un altro problema e questo lo si trova a nord, sud, ovest, est (purtroppo). Poi mi sembra che qui si stia molto a paragonare lati “caratteriali” degli individui piuttosto che differenze sostanziali tra mentalità del nord e mentalità del sud. Vogliamo forse parlare di quanto siano sporche e tenute malissimo le città del sud? di quanto sia vergognosa la situazione che riguarda cani e gatti randagi? Di come la gente batta lo scontrino di 2€ per una spesa di 20€? Delle condizioni in cui vengono lasciate le spiagge dopo che la gente banchetta su di essa? Se vogliamo paragonare le mentalità allora non basiamoci sulle banalità, ma guardiamo piuttosto che cosa ne è dell’Italia nella sua interezza.
    Poi non capisco perchè una donna, se invitata a cena, debba essere per forza a carico dell’uomo. Cos’è, una regola? Certo, è galante un uomo che vuole offrire la cena, ma non è detto che debba essere per forza così. E’ una mentalità retrograda questa. Degna dei primi del secolo. Le cose sono un po’ cambiate da allora e sinceramente, ogni tanto, preferisco essere indipendente ed emancipata e quindi, pagarmelo da sola il pasto.
    I dolci in casa li facciamo eccome e perchè no, li compriamo anche in pasticceria. Ma che razza di problemi sono questi?!
    Credo che questi luoghi comuni siano frutto di una mentalità molto molto molto molto molto ristretta e di chi non ha mai visto e conosciuto il Mondo. Le differenze, i pregi e idifetti sono OVUNQUE. in tutto il Mondo. In tutti i continenti, in tutte le città.
    Amplia un po’ il tuo spettro visivo, allarga la tua mente al fatto che esistono infinite realtà DIVERSE dal tuo paesello meridionale di appena mille abitanti.
    Potrei io stessa dare molti consigli alla gente del nord che voglia trasferirsi al sud, ma penso che in pochi lo farebbero davvero.. CHISSA’ PERCHE’.

    Ps: questi tuoi 10 punti sono SPAZZATURA.
    Buona giornata a tutti.

    • Ma questo è un post eterno…ogni tanto c’è qualcuno che risponde…dai che tra poco ci separiamo tutti di nuovo oppure veniamo annessi da qualche altro paese…ahahah

      • Ci saranno tremila commenti…buahahah
        Dovresti mettere un limite di messaggi per ciascun partecipante…alcune persone erano onnipresenti e logorroiche…scherzo…
        Al prossimo post!

      • A proposito…anche se un po’ in ritardo…Auguri!!!
        Anch’io sono nato il 31 ma di un altro mese…e anno…ahahah

  16. Ciao a tutti.
    Mi chiamo Antonello e sono capitato sul blog cercando curiosità sul mondo sud.

    Scrivo da Torino, per adesso, e da un paio di anni lavoro con l’home office.
    Così ho puntato una regione nella quale sono stato solamente in ferie ma dove vorrei provare a trasferirmi.

    Se tutto andrà come spero, tra Luglio ed Agosto cercherò casa in Sicilia, l’obiettivo è quello di trovare casa dove possa lavorare all’aperto (unica esigenza oltre l’avere un terrazzo/terreno/giardino per me ed il mio gatto, è avere la banda larga) restando vicino ad un aeroporto, per questa ragione pensavo alla zona tra Trapani e Marsala.

    Torino è una bella città, ci sono nato e cresciuto, ma il clima rigido per 5/6 mesi l’anno, la gente sempre di fretta e incazzusa, mi hanno logorato ed ora voglio vivere in un posto dove la gente sappia ancora sorridere.

    Così mi sono letto la simpatica lista della ragazzacoltacco 12 e mi sono iscritto per carpire altre preziose informazioni per polentoni al sud ^_^

    Ciao e ancora ciao a tutti.

    P.s. Ho diversi amici originari della Sicilia e quindi su alcuni termini sono già preparato. 🙂

  17. Da meridionale che abita al sud dico che qui la qualità della vita è zero. Mille volte meglio al nord. E la colpa di chi è? In primis della popolazione meridionale, indifferente ai problemi che attanagliano codesta parte d’Italia

  18. Sì ok certo poi siete tutti qui a studiare con i soldi di papà, per curarvi l’unghia incarnita che da voi gli ospedali non esistono o per lavorare alle poste dove vi ha mandato lo zio Peppino, per fortuna sono arrivati gli extracomunitari che, da qualunque parte vengano, lavorano con dignità e sono molto meglio di voi meridionali, almeno hanno giustificazioni plausibili riguardo alle differenze culturali e igieniche.

  19. Ah sei fiero di essere meridionale.
    Guarda un po’ che culo hai avuto nella vita, grandi soddisfazioni, hai raggiunto l’obiettivo.
    Per il resto immagino ti vada di merda, ma puoi sempre venire a cercare lavoro qui al nord (rimani comunque fiero meridionale, non preoccuparti, si vede e si sente).

      • Beh non pubblichi il mio ultimo commento? Troppo impegnata a sperperare il RDC da Unieuro evidentemente… come ti trovi con l’iPhone X facci una recensione che noi lavoratori del nord abbiamo solo l’Huawei base e senza più aggiornamenti!!! Mi raccomando meridions, continuate a votare Matteo che nonostante vi abbia insultato per 20 anni, ora vi ama e vi regala (anche se controvoglia) un cellulare di ultima generazione!! E che caccia via quei brutti immigrati variopinti che vi rubano il lavoro (anche giustamente e per fortuna, dato che loro poi lavorano onestamente senza pretendere che gli sia dovuto qualcosa inquanto *meridionali e quindi svantaggiati per nascita… oops *immigrati). Bacioni al Rosario di turno e felpetta d’ordinanza mi raccomando!!

    • Veramente ti avevo assolutamente accettato il commento. Gente ignobile come te bisogna che si sappia che esiste.
      Ps ti rispondo dal mio huawei un po’ in ritardo perché ero impegnata a sposarmi con mio marito polentone. Un bacio, vado a lavoro.

      • Mi riferivo a quello precedente (quello che hai pubblicato è così ironico che forse non ci sei arivata), te lo sarai perso a causa dei 15 giornidi festa per il matrimonio (immagino siate tutti impiegati statali o paraststali quindi risolvete facile col medico al paesello, due galline due uova un invito a vosscienza e qualche voto alle prossime). Ora, dato che mi pare di dovermi confrontare con una persona dotata di scarso senso dell’ironia e dell’indispensabile quantità di autocritica, ti rivelerò che io sono ignobilmente molto più ateo di te e anche molto più comunista, ma molto… quasi trozkista con serie sfumature anarchiche (se passi da Milano Piazza Fontana un 12 dicembre verso le 21.30 ci conosciamo, e guarda che a Milano non siamo in pochi, e siamo l’unica vera città inclusiva all’infinito, funzionante e governata da un sindaco leggermente a sinistra, siamo l’ultimo baluardo d’Italia decente se non d’Europa vista la situazione attuale, mica venite tutti qui per niente, e te lo dico con tristezza infinita… Ferrara alla Lega vedi un po’); al sud, bellissimo c’è il mare, esiste una cultura radicata, sicuramente dovuta alla mancanza di educazione sociale, di opportunità rubate, di assoluta non meritocrazia (concetto comunque orribile), di clientelismo e parassitismo indescrivibili. Nel quotidiano si manifesta solo con comportamenti arroganti e fastidiosi, ma nasconde uno stile di vita dovuto alla realtà sociale del territorio veramente preoccupante. Del resto, e parliamo di pochi decenni orsono, è ben noto che il Piano Marshall prevedesse accordi strategici con le varie mafie del sud, e già esportate negli USA, per controllare l’evoluzione politico-sociale del dopoguerra, l’economia di scambio e contrattuale e via così. Essere meridionali non è una colpa, anzi è bellissimo ed è un grosso vantaggio nelle capacità di relazione sociale e in cucina ;-). Soprattutto se non vi sentise così furbi (perché è quello che vi sentite, non altro), se urlaste un po’ di meno (e puliste la spiaggia la domenica sera quando ve ne andate, beati voi). Se poi serve l’autocritica su quelli del nord, disponibilissimo e convinto, ma ci vorrebbe un mucchio di tempo che purtroppo non ho. L’unica strada percorribile è la valorizzazione del rispetto di se stessi in primis, e poi dell’ambiente che ci si crea intorno, fisicamente e spiritualmente. Deve arrivare da un’educazione e da un contesto culturale appassionato e non intromissivo, responsabilizzando e valorizzando i singoli nei loro legami con le splendide tradizioni locali che fortunatamente sussistono, e mostrando loro che anche qualcosa di minuscolo può migliorare la propria vita e il luogo dove si vive. Lasciare le aiuole in città recintate e con il cartello “Il verde è curato da Esselunga” è la prima sconfitta, bisogna tornare ad un elenco di necessità fondamentali per una società equa ed armoniosa, che sappia pure esaltare in modo ironico ed iconico i propri difetti, ma che si impegni onestamente a correggerli, blandirli o accentuarli rendendoli piacevoli e trarne un valore per migliorare l’effimera ma significativa esistenza che viviamo noi oggi, e qualcun’altro domani e dopodomani. Buona fortuna a tutti, e un augurio particolare a te cara ragazzacoltacco12, vedrai che il polentone che hai scelto di sposare saprà variare con salsiccia e zola, gnocchi fritti, brasatini invernali, forse addirittura pizzoccheri e una bella gita al Lago di Annone 😉

      • Quello che forse non ti è chiaro è che la mia era solo ironia. Che abito al nord da 15 anni anche perché non mi sta bene il tipo di vita del sud. Che i 15 giorni di permesso matrimoniale sono di legge in tutta Italia ma ciò non vuol dire che se sei terrona devi friggere per 15 giorni e indebitarti fino ai figli dei tuoi figli. Il polentone che ho sposato cucina molto meglio di me e fa le pulizie a casa molto meglio di me. Questo articolo è stato scritto 10 anni fa quando ironizzavo sui primi avvicinamenti con maschi autoctoni. Da quel momento sono cambiate mille cose, un matrimonio, un figlio, una casa, diventare donna. E amo il nord e il posto in cui vivo. Certo è da vincere facile dato che siamo nella “rossa”. Il razzismo,invece, continuo a non tollerarlo.

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