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Intervista a una professoressa

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Vorrei chiarire e spiegare alcuni punti sul perchè sono incazzata come una pantera rispetto al concorso. Siccome nessun giornale ce lo lascia fare, simulerò un’intervista.
D.: è giusto che facciate il concorso!
R: Io sono disposta a fare tutti i concorsi del mondo ma con un programma e del tempo. Stiamo studiando non si sa cosa se non “lo scibile umano” in pochi mesi. In mesi, tra l’altro, che non solo sono di normale lavoro ma sono di lavoro raddoppiato nel mondo della scuola. Infatti, capisco che chi non è nel mondo della scuola non possa capirlo, ma aprile-maggio è il periodo più duro per un’insegnante. Abbiamo mille verifiche da fare, riunioni varie, consigli, scrutini, riunione delle quinte e chi più ne ha più ne metta.
D: Ma era così anche prima non è cambiato nulla con Renzi?
R: Certo che è cambiato! Prima avevamo il doppio canale ovvero il 50% dei posti veniva assegnato tramite concorso e il 50% tramite graduatoria. Questo permetteva a chi faceva anni di gavetta di non vederla sprecata. Magari dopo 10 anni, magari dopo 15 ma prima o poi i sacrifici venivano premiati. Adesso, invece, se non vinci il concorso sei fuori, ma essere una buona insegnante significa saper rispondere a domande sterili di teoria?
D: E questa cosa dei 36 mesi?
R: In aggiunta alla fregatura della chiusura del doppio canale ne abbiamo un’altra. Adesso, dopo 36 mesi di contratto, ossia dopo i normali 3 anni limite in ogni azienda per legge per poter fare contratti a tempo determinato, la 107 prevede che non possiamo più essere assunti. Questo significa che, se non vinco il concorso, avrò 3 anni in cui il governo potrà sfruttarmi e poi mi troverò senza un lavoro e senza la possibilità di essere ri-assunta. Ed è diverso da un qualsiasi altro lavoro perchè qualsiasi altro lavoro è spendibile ma noi dove lo spendiamo il nostro lavoro? Che sappiamo fare? Insegnare e dove si insegna? a scuola.
D: Ho sentito della polemica sul TFA
R: Già, il Tfa. Il Tirocinio Formativo Attivo è stato, di fatto, il sostituto delle vecchie SSIS, scuole di specializzazione all’insegnamento secondario. Come loro avevamo un test d’ingresso, anzi 3, come loro seguivamo corsi e davamo esami, come loro abbiamo avuto l’abilitazione in presenza di un funzionario dello stato. Il Tfa fu presentato come un concorso-corso (parole della stessa ministra Giannini rimangiate ora) il cui numero di posti si basava sul fabbisogno regionale. Il nostro caro premier ha, successivamente, detto che quando parlava di fabbisogno non si riferiva al numero di insegnanti che servivano, ci chiediamo ancora nel linguaggio renziano cosa significhi fabbisogno. In Emilia Romagna siamo entrati in 22 a questo corso, abbiamo passato un anno infernale lavorando la mattina, facendo il tirocinio nel nostro tempo libero, viaggiando per Parma tutti i giorni e tornando a casa alle 8 di sera con compiti da correggere e compiti assegnati a noi al corso. Ma a metà di questo percorso infernale è stata approvata la 107 che diceva che di ruolo si entrava solo col concorso. Ricordo ancora la faccia dei nostri professori quel giorno…mortificati si scusavano per il governo, per una decisione presa dopo che noi avevamo pagato 3000 euro per partecipare al corso. Abbiamo visto i nostri colleghi delle SSIS entrare di ruolo, tra cui ovviamente Agnese Renzi, con i nostri stessi titoli mentre a noi toccava un concorso ancora.
D: però a noi sembra giusto che facciate un concorso, nel privato si fanno i colloqui.
R: Un concorso, non mille! Vi faccio il paragone…è come se un giorno mettono un annuncio di lavoro in un’azienda e dicono “servono 100 impiegati”, tu ti presenti al colloquio e sei preso, sei uno dei 100. Dopo 6 mesi arriva il tuo capo e dice “ragazzi dal mese prossimo servono solo 50 di voi, gli altri a casa. Entro il mese prossimo dovete sostenere un esame che comprenda tutti gli esami che avete fatto all’università” “ma capo dobbiamo lavorare” “E certo e la notte che c’è a fare? Studiate di notte” così voi lo fate e dopo un mese fate l’esame, lo passate ma non avete diritto al lavoro, no, avete diritto a fare un corso che vi impegnerà così per un anno. Ma alla fine dell’anno siete felici, avete fatto il vostro lavoro, avete sostenuto il corso e nessuno potrà togliervelo. Ma ecco che dopo due giorni torna il capo e vi dice “Tra due mesi ne servono solo 25 di voi, dovete fare un esame che comprenda tutti gli esami dell’università, più tutti gli esami del corso dell’anno scorso…ah e dimenticavo…anche se voi avete fatto tutto questo in italiano, io lo voglio in spagnolo.” Ecco questa è la nostra vita degli ultimi anni.
D: Va bè però lo fate per un lavoro da privilegiati e lavorate per solo 18 ore a settimana!
R: Anche su questo vorrei che si riflettesse. 18 ore sono quelle di lezione diretta, ossia le ore reali che passi in classe, a quelle ci sono da aggiungere un’ora di ricevimento più le varie ore buche per quanto riguarda la mattina. Per i pomeriggi abbiamo normalmente 80 ore all’anno di cui nessuno parla. Vi faccio, poi, un rapido calcolo del tempo speso nei compiti in classe: per regolamento devi fare almeno 6 compiti in classe all’anno, un’insegnante di lingue ha 6 classi, quindi 36 compiti in classe per una media di 25 studenti per classe per un totale di 900 compiti in classe da correggere ogni anno. Senza contare prove di recupero e prove differenziate per bes e dsa. SE mi dessero un ufficio in cui fare queste cose io sarei solo felice. Infatti spesso sono costretta ad andare a scuola nel mio giorno libero per stampare e preparare verifiche, per non parlare di tutti i giorni di scrutionio e consigli in cui entriamo alle 8 del mattino e usciamo alle 8 di sera senza avere pausa pranzo. E calcolando che entriamo alle 8 dovremmo stare a scuola fino alle 16 per fare le 8 ore come tutti. Per me è difficile che io finisca di fare cose per la scuola prima delle 16 ma se mi assicurassero un ufficio col mio pc e una stampante e restare a scuola tutti i giorni dal lunedì al venerdì fino alle 16 io firmerei subito! Purtroppo il nostro lavoro non finisce quando scattano le 8 ore ma quando tutto è pronto per il giorno dopo.
D: Ok ma le ferie?
R: Parliamo anche di questo miti da sfatare. Quante ferie abbiamo! Tre mesi di ferie in estate! Sfatiamo questo mito, prima di tutto abbiamo gli esami di stato, il tutto finisce intorno al 15 luglio e poi abbiamo gli esami di riparazione che ricominciano il 29 agosto, quindi sarebbe un mese e mezzo e non tre mesi. A parte questo vorrei spiegare cosa vuol dire avere le ferie predeterminate da qualcuno. Noi non possiamo andare in ferie in altri periodi, non abbiamo MAI la possibilità di prenderci dei giorni. Questo significa che c’è un evento bellissimo, ho trovato un biglietto in sconto, si sposa mio cugino, non hai ferie. Hai diritto a 6 giorni all’anno che non si sa mai se e come ti vengono concessi. Io ho dovuto litigare per avere un giorno di stop dopo la gita che mi aveva impegnato dalla domenica al venerdì includendo un festivo e un giorno libero. Le segreterie stanno facendo problemi a tutti per il giorno o i giorni del concorso che, ovviamente, il ministero ha messo durante il mese in cui siamo a scuola dalla mattina alla sera. Oltre a ciò noi lavoriamo di sabato, ciò significa non farsi mai un week end, non uscire mai il venerdì sera, non avere mai due giorni di fila per riposare. Non sottovalutate il dimenticare per 9 mesi cos’è il week end. Inoltre vorrei farvi notare che la maggior parte di noi è precaria, quindi non ha ferie estive ma disoccupazione. Io sono precaria da 5 anni ma come avete potuto vedere al concorso c’è gente di 64 anni, persone che le ferie non le hanno mai vissute in vita loro.
D: Però guadagnate all’ora più di chiunque altro
R: Nonostante non mi lamenti dello stipendio di un insegnante, stiamo parlando di 1200 euro, soldi che, tra l’altro, non aumentano mai. Grazie al blocco degli stipendi e alla 107 il nostro stipendio non ha scatti di anzianità per almeno i primi 10 anni, poi aumenta di 60 euro per altri 5 anni. Nessun laureato guadagna così poco. All’inizio forse ma dopo pochi anni guadagneranno molto di più. E all’inizio nessuno di noi ha 18 ore, quindi nessuno di noi guadagna così tanto. Dopo 5 anni di lavoro io guadagno 1200 euro per 8 mesi all’anno e 400 per i restanti 4, per un totale di 11.200 euro l’anno che fanno la bellezza di 933 euro al mese. Straordinari non pagati e nessun bonus. Le sembra che guadagniamo tanto?
D: Ma allora perchè lo fa?
R: Perchè amo il mio lavoro, amo vederli crescere e vorrei essere di ruolo per portarli avanti fino al diploma, per smettere di affezionarmi ogni anni a qualcuno e non vederlo più l’anno dopo. Perchè un grazie di un genitore al ritorno da 7 giorni di gita e responsabilità vale più di una quattordicesima che non ricevo. Perchè un’ora di straordinario non pagata per ascoltare le loro paure non ha prezzo. Perchè non sapete che emozione si prova quando ti dedicano una tesina all’esame di stato. Perchè sentirli cantare in spagnolo l’ultimo giorno di scuola non ha prezzo. E forse non risponderò a delle domande inutili su come faresti una lezione standard a dei robot, forse non saprò come si dice misure compensative in spagnolo, forse non saprò a memoria tutti i livelli del framework internazionale ma è questo che fa un buon insegnante?
Per oggi abbiamo concluso la nostra intervista, restiamo a disposizione per tutti i vostri dubbi e le perplessità sul mondo dell’insegnamento e vi auguriamo un primo maggio, a tutti, ma specialmente a tutti quegli insegnanti che grazie al governo Renzi non avranno nulla da festeggiare.
Ricordatevene alle prossime elezioni.scuola-elementare

Chi vuol esser professore?

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In questi giorni un solo pensiero mi attanaglia: TFA: tirocinio formativo attivo. In pratica la vecchia SSIS. Per chi non sapesse cos’è farò un breve sunto tecnico….vediamo come lo spiegherei….Allora….bene…pagate 50 euro per ogni materia che volete/potete insegnare, fate un test allucinante in cui possono chiedervi lo scibile umano che riguardi la vostra materia…per esempio per me, che insegno spagnolo, le domande possono essere da “in che data Isabella la Cattolica rimase incinta per la seconda volta di Ferdinando d’Aragona” a “Qual’era la hit più trasmessa da Los Cuarenta Principales nell’ottobre del 2003”. Una volta superato questo test, che si supera con 42 risposte esatte su 60, si passa alla fase due. La fase due si terrà boh, e sarà su boh. Il Miur scarica la patata bollente sulle singole università e da lì dipende da quanto culo hai di vivere in una regione in cui il test sia una traduzione o da quanto sei sfigato se ti chiedono di parlare di un libro sconosciuto di un autore sconosciuto del Paraguay. In caso dovessi passare anche la fase due hai la fase tre. Un orale, sempre su boh e sempre quando boh.

A questo punto voi vi chiederete “ma quando hai fatto tutto ciò ti danno un lavoro?” la risposta è “NO”, quello che vinci è la possibilità di pagare 3000 euro all’Università per frequentare un altro anno ed ottenere l’agognata abilitazione.

E con quella avrete un lavoro? No! Passiamo semplicemente dalla terza fascia d’insegnamento alla seconda. Per i non addetti ai lavori passiamo dalla serie C alla B.

Ovviamente questa trafila porta alla precoce caduta dei capelli cosa che mi fa rimpiangere il non aver scelto ingegneria anziché lingue, essendo quella la principale motivazione della mia scelta.

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Ma c’è un modo per non perdere i capelli…iscriversi a tutti i gruppi Tfa qualcosa su facebook e a ridere delle domande più assurde che la gente fa.

Ne ho fatta per voi una breve raccolta, le risposte, ovviamente, non sono reali ma le ha fatte solo il mio cervello….divertitevi….

D: Ma il test lo si passa con 42 risposte esatte o dipende anche dai risultati degli altri?
R: Dipende, se vai pari punti hai i play off

D: Salve, vorrei sapere se basta il punteggio di 21/30 del.test preliminare tfa x accedere allo scritto o
serve un punteggio più alto data la mancanza di posti disponibili?

R: Il punteggio minimo è variabile, come da bando…è come le figurine di Harry Potter…cambia!

D: Dubbio: ma se uno passa tipo con il minimo tutte e 3 le prove e non rientra ad es nei 19 posti disponibili della propria classe, cosa succede?

R: Vieni fustigato in piazza e ti fa il solletico un intero team di letterati e professoroni direttamente dal Miur

D: salve, ho sommato i punti del test tfa ai punti del test su Cioè ho fatto piu di 21, vuol dire che sono passato? Grazie

R: No, hai fatto blackjack.

D: Ragazziiii,aiutatemiiii…ho lasciato il foglio con i codici a bologna…e sono scesa giu in puglia x tutto il mese…c’é un’alternativa x sapere il risultato?

R: Sì, puoi pagare un ladro e farti rubare il foglio e fartelo dettare a telefono

D: Scusate domanda tecnica. Ora ke mi sono inserita in graduatoria,mi devo presentare al provveditorato o devo solo attendere la chiamata delle scuola? Perché i prof vanno a ” scegliere”?

R: Devi andare dal Papa, se lui ti autorizza parli col ministro, poi con il ministero e così via….

D ma..mi viene un dubbio:ho visto che il miur ha considerato per corretta solo la A o la D per alcuni quesiti..per esempio. questo vuol dire che la abbuonano solo a chi ha dato queste due risposte oppure a tutti??:/
R guarda a tutti, anche quelli che il test non l’hanno fatto.

D: Grazie per aver accettato la richiesta vorrei sapere se nella prova del tfa si passa con 42 risposte esatte oppure dipende dalle risposte degli altri

R: E’ a eliminazione diretta, andata e ritorno. Dipende dall’avversario che ti sorteggiano.

D: Scusate ma se vengono accettate le contestazioni su alcune domande le abbuonano/rivalutano per tutti o solamente per chi ne fa richiesta esplicita? Grazie.

R: Solo a chi ha messo mi piace sulla pagina del Miur.

D: “Che voi sappiate, se io volessi mollare per un anno l’università per viaggiare, mi basterebbe non pagare le tasse d’iscrizione al secondo anno e poi iscrivermi normalmente quando torno?”

R: Sì ma dipende da dove vai.

Chi vuol esser professore continua…stay tuned!

grande